Firenze-Galleria Gadarte
L'idea di proporre un 
confronto e quindi aprire un dialogo fra artisti il cui linguaggio si pone al di 
fuori dei modelli tradizionali tanto nel figurativo quanto nell'astratto si è 
concretizzato in un doppio appuntamento espositivo- tra fine maggio e fine 
giugno - alla Galleria Gadarte, sede della storica associazione culturale 
fiorentina, a cura della nostra rivista. "Mistero dell'immagine" ha messo in 
scena le opere di dieci autori e poi di nove, provenienti un pò da tutta Italia, 
divisi solo per logiche di spazio ma idealmente uniti da questo non-tema cui 
corrispondono le loro diverse direttrici di ricerca. Amos Crivellari e Edith 
Dzieduszycka condividono l'uso della fotografia per esiti comunque molto 
personali e distinti, per l'uno fondati su luce e colore colti nel movimento, 
per l'altra sulle valenze metamorfiche della forma. Ricchezza da mosaico e 
lucentezza da smalto per le "scomposizioni" figurali e danzanti geometrie di 
Florestano Giacomo Puccini. 
Materia sontuosa ed elegante negli spazi neri accesi da onde dai riflessi 
metallici per Sonia Vangi, mentre per 
Elena Secci la materia e' velario e filtro simbolico e visivo tra la natura e 
l'astrazione. Come finestre aperte sulla notte interrotta da bagliori cromatici 
e risonanze poetiche le "pagine" di Elio Terreni, e notturni anche i "ritratti" 
espressionistici di Erio Fontanili, quanto invece solari nel loro clima di 
sospensione surreale le figurazioni di Tommaso Musarra e caleidoscopiche nel 
ritmo compositivo quelle di Ombretta Giovagnini dipinti e nei collage. 
Raffinatissime le tavole di Maria Liritano (Dolimery) con una pittura dal sapore 
antico ma di moderna visionarietà. In "Mistero dell'immagine 2" la magia 
narrativa del segno e del colore come prezioso arabesco di Augusto Bellasca e le 
esplosioni invece centripete e dinamiche in cui Anna Lisa Demi espande tracce 
della natura. Memorie figurali in un traslato cosmologico ed esoterico per Mario 
Utili, inglobate invece come impronte appena affioranti nelle "trame" dello 
spessore materico in Daniele Miccinesi. Sinfonie di trasparenza e di forme 
mobili le tavole dei "mulini a vento" di Silvana Simoni, mentre una sintesi di 
elementi vegetali diventa forza cromatica in Laura Fandi. Pioggia di colori e 
gestualità negli "spazi" indefiniti e pulsanti di Giovanna Sposato e quasi 
patchwork di motivi pittorici in quelli invece racchiusi di Amperia Marchi. E 
poi il mondo fantastico di Walter Di Piazza con figurazioni di atmosfera 
onirica; il "mistero dell'immagine" è un territorio vasto e fecondo di 
espressioni e il suo fascino e' proprio quello dell'enigmaticità. 
		
		Roberta Fiorini
		( 
		pubblicato da Eco D'Arte Moderna N.157 giugno-agosto 2006)